Ildebrando di Soana, monaco benedettino di Cluny (1020 c.a), divenuto Papa con il nome di Gregorio VII nell’aprile del 1073, prima per acclamazione di popolo confermata poi dal collegio dei cardinali, visse un’epoca storica estremamente difficile per i rapporti fra Chiesa e Impero.
Definiscono l’opera di Gregorio VII, che si impegnò in modo inflessibile per la riforma interiore della Chiesa – ancor oggi si parla di riforma gregoriana – le parole da lui stesso scritte “Dopo che per divina disposizione la madre Chiesa ha posto me, indegno assai e, Dio mi è testimone, contro mia volontà, nella Sede Apostolica, ho cercato sempre e soprattutto che la Santa Chiesa, Sposa di Dio, nostra Signora e Madre, rimanesse libera, casta e cattolica”.
E’ rimasto celebre nella storia il tragico scontro con l’Imperatore Enrico IV, terminato con la riconciliazione avvenuta a Canossa anche per la mediazione della Contessa Matilde. La lotta tra Gregorio VII e l’imperatore fu proprio determinata dall’esigenza da parte del Papa di avere una Chiesa libera dalle ingerenze dell’Imperatore.
Nonostante la riconciliazione di Canossa, gravi lotte successero in seguito fra l’imperatore e Gregorio VII che fu costretto a recarsi in esilio a Salerno, dove morì il 25 maggio del 1085.
Nell’ora della sua morte disse le parole che sono incise nel Duomo di Salerno che raccoglie le sue spoglie “Ho amato la giustizia, ho odiato l’empietà: ecco perché muoio in esilio”.
È canonizzato nel 1606 da Papa Paolo V.
(tratto da http://www.prosanctitate.org)
Creata da lazzaro94 Mercoledi 10 Novembre 2010 alle 11:51:59
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San Gregorio VII
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