Franco Coppola è nato a Bernalda il 24 novembre 1953. Difensore granitico, ha militato, tra l'altro, nel Matera, nella Salernitana (nel 1972-73 collezionando 23 presenze e 3 reti, di cui la prima il 18/2/73 nell'1-1 interno con la Turris dopo il gol iniziale di Arbitrio, e nel 1973-74 collezionando 22 presenze), nel Brindisi (in serie B) e nella Juve Stabia.
Salernitana 1972-73: Valsecchi, Coppola, Pigozzi, Rinero, Urbani, Sonetti, Stellone, Corigliano, Busilacchi, Chinellato, Capone. Allenatore: Nicola Chiricallo.
Salernitana 1973-74: Valsecchi, Trabalza, Corsi, Bassi, Coppola, Rogora, Migotto, Corigliano, Capone, Chinellato, Di Francesco. Allenatore: Franco Viviani.
Franco Coppola arrivò a Salerno alla corte del patron Amerigo Vessa fermamente voluto dal suo mentore Nicola Chiricallo che lo portò con sè da Matera e proprio contro la sua ex squadra esordì il 19/11/72. Il periodo alla fine del 1972 non fu dei più felici in quanto la società granata versava in gravi difficoltà economiche per cui la rosa di prima squadra, al di là dei senatori (Valsecchi, Sonetti, Rinero, Chinellato e Busilacchi) era formata da giovanotti di belle speranze (Stanzione, Coppola, Lavino, Stellone, Corigliano e Capone), ma con poca esperienza in categoria. Per la verità Chiricallo compì un mezzo miracolo con una squadra tutto sommato abbastanza improvvisata: il barese seppe infondere a quella pattuglia tutta "anema e core" il suo eccezionale carisma raggiungendo al termine del torneo 43 punti. E Coppola? Questo biondone di un metro e novanta seppe comunque ritagliarsi un posto da titolare dopo un inizio piuttosto incerto e il suo campionato fu lusinghiero, se escludiamo la sfortunata deviazione in barriera che spianò all'Avellino di Tony Giammarinaro la strada per la serie B. Ricordiamo dunque quella formazione che stracciò tutti i primati, conquistando con 62 punti un record ancora oggi imbattuto nei tornei a 20 squadre: impresa eccezionale se si considera che allora si attribuivano 2 punti per la vittoria e non 3. Ecco i "lupi": Miniussi, Codraro, Piaser, Zucchini, Piccinini, Fraccapani, Palazzese, Zoff, Nobili, Pantani, Bongiorni. Sempre in quel campionato Franco Coppola si riscattò il 29 Aprile 1973 mettendo a segno il primo dei 2 gol con cui la Salernitana piegò il Cosenza (il secondo fu realizzato da Busilacchi) e il 20 maggio 1973 aprendo il 3-3 tra i granata e il Messina (Coppola, Di Giusto, Lavino, Ferrara, Ferrara e Stellone). In definitiva fu un campionato a crrente alternata, illuminato dalle prodezze acrobatiche di Busilacchi, che, nonostante la sua bassa statura, realizzò di testa 11 delle sue 14 reti su azione susseguente a calcio d'angolo e dallo strepitoso gol segnato da Lavino al Frosinone con un mirabile tiro all'ungherese da fuori area sotto la traversa, che pietrificò l'esterrefatto Padovani.
Franco Coppola comunque divenne ben presto il beniamino di quella parte della tifoseria - settore distinti - che ne apprezzava l'irruenza, il temperamento e il grande cuore di atleta generoso, doti peculiari di un ragazzo del Sud, sul cui volto dai lineamenti marcati si poteva leggere la voglia di riscatto dal "gap" atavico e il tentativo di affermarsi come uomo e come calciatore.
Il campionato 1973-74 che la Salernitana concluse a 37 punti, fu più deludente, perchè la squadra non assimilò gli schemi di mister Viviani, un tecnico troppo compassato per la categoria ma soprattutto perchè i giovani su cui la società aveva fatto affidamento, (Masuzzo, Mesiti, Posocco, Roda e Sonato) delusero profondamente le aspettative. In pratica ci fu un solo lampo in tutto il torneo, la vittoria per 2-0 sul Pescara capolista del grande ex Tom Rosati (doppietta di Capone), compagine in cui militavano fior di giocatori come il portiere Cimpiel e ancora Serato, Ciardella, Ciampoli e due altri beniamini del Vestuti: il compianto Matteo Santucci e Franco Rosati. Il Pescara, comunque, approdò in serie B dopo un'avvincente testa a testa con il Lecce, il cui condottiero in campo era un altro ex granata, il leggendario Mauro Pantani. In quel campionato il giovane Coppola fece coppia in difesa con Bernardo Rogora, atleta ormai incamminato sul malinconico viale del tramonto, ma che vantava un pedigree di assoluto rilievo: per la cronaca tra i 2 difensori centrali vi erano ben 15 anni di differenza.
L'anno successivo Franco Coppola spiccò il volo verso la serie superiore: B come Brindisi, ma il riacutizzarsi dell'infortunio al ginocchio subito a Nocera gli frenò la carriera, per cui fu poi ceduto alla Juve Stabia.
Quanto abbiamo descritto ci riporta con la mente a un calcio duro, quello dell'inferno della serie C meridionale, in cui si lottava strenuamente su ogni pallone, fino all0ultima stilla di sudore, per pochi soldi e molte botte. Terreni aridi, clima infuocato, pubblico numeroso, tifo esasperato: erano questi gli ingredienti che forgiavano il carattere di tanti ragazzi del Sud, che si affacciavano con la loro valigia piena di sogni e di speranze, sul palcoscenico di un calcio aspro e duro che nonha mai perdonato il benchè minimo errore. Molti di quei calciatori si sono ritagliati un posto decoroso nella societàdopo aver appeso le scarpette al fatidico chiodo: uno di questi è Franco Coppola, che, ritornato nella sua Bernalda, ha voluto portare con sè il ricordo indelebile di tante battaglie conbattute con la maglia granata e lo ha fatto sposando Lina Cammarota, una figlia di Salerno, fra l'altro sorella di 2 calciatori, Aldo e Bruno. A Franco Coppola va questa rievocazione che gli giungerà 3 mesi prima del suo sessantesimo compleanno con i più fervidi auguri da un altro ragazzo del '53.
20 agosto 2013 Gerardo Andria
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