Il presidente Gagliardi rinnova nuovamente la squadra e la affida all'ex ala destra della nazionale italiana campione del mondo nel 1938,Piero Pasinati,con l'obiettivo di centrare quella promozione in serie B sfuggita nella stagione precedente.
La partenza è quella sperata con quattro successi nelle prime cinque gare che proiettano la Salernitana al comando della classifica,ma una serie di nove partite senza vittorie fa propendere il presidente per l'esonero di Pasinati,che viene sostituito da Ulisse Giunchi.
La Salernitana trae beneficio del cambio in panchina e rientra in corsa per vincere il campionato,ma la partita decisiva,quella interna contro la capolista Potenza,si trasforma in tragedia;infatti con i granata in svantaggio di una rete,a seguito di un netto rigore non concesso dal direttore di gara Gandiolo per fallo su Gigante,nasce un'invasione di campo solitaria fermata con eccessiva vigoria dalle forze dell'ordine.Il pubblico non la prende bene e vengono giù le recinzioni dei distinti e della tribuna con conseguente guerriglia in mezzo al campo;per sedarla vengono esplosi alcuni colpi di pistola,uno dei quali raggiunge al capo Giuseppe Plaitano,seduto su uno degli ultimi gradoni della tribuna.Il 28 aprile 1963 è il giorno della prima vittima in uno stadio,la prima a cui non sarà mai data giustizia.
A seguito degli incidenti arriva l'inevitabile sconfitta a tavolino a cui vanno a sommarsi quattro turni di squalifica per il Vestuti.La Salernitana non vince nessuna delle restanti partite e chiude il campionato al quarto posto.
Potenza promosso in serie B
Crotone ed Avellino retrocesse in serie D
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