Il presidente Tedesco prova a riconquistare la serie B partendo dal principale artefice dell'ultima promozione,l'allenatore Tom Rosati,e rinforzando la squadra con gli acquisti del centrocampista Daolio e dell'ala Rigotto prima dell'inizio del campionato e successivamente,dopo quattro giornate,con l'ingaggio dell'attaccante Mauro Pantani dal Lecco;quando la punta arriva a Salerno la squadra è già capolista solitaria,posizione che contende per l'intera stagione al Sorrento.
Risulta decisivo lo scontro diretto in costiera a sei giornate dalla fine quando i granata escono sconfitti e vedono i padroni di casa allungare in classifica di tre punti;nonostante questo la squadra non molla,ma dopo tre vittorie consecutive la battuta d'arresto di Barletta ed il pareggio interno contro il Martina pongono fine alla rincorsa.
Al termine della gara con i pugliesi i tifosi contestano i giocatori e li costringono ad uscire dallo stadio dopo due ore;questo costa una squalifica di una giornata per il Vestuti ed obbliga i granata a disputare l'ultimo turno sul neutro di Pozzuoli.
La Salernitana prova a sovvertire l'esito del campionato facendo ricorso contro il Sorrento,che non ha i requisiti minimi per partecipare alla serie B,ovvero una città di almeno 40000 abitanti ed uno stadio che possa ospitare almeno 10000 spettatori;il presidente dei costieri Achille Lauro aggira però l'ostacolo trasferendo la sede sociale a Napoli ed il campo di gioco al San Paolo,costringendo cosi la Salernitana ad un'altra stagione in terza serie.
Sorrento promosso in serie B
Enna retrocesso in serie D per la peggiore differenza reti nei confronti di Avellino e Pro Vasto
Barletta ed Internapoli retrocesse in serie D
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