Le difficoltà economiche portano ad una serie di cambi al vertice della società granata.

Inizialmente è Antonio Ventura ad occupare il posto di massimo dirigente ed è lui a scegliere per la panchina Franco Viviani che però viene esonerato dopo poche giornate di campionato dopo la sconfitta interna contro la Cavese;al suo posto viene assunto Antonio Giammarinaro.

Il presidente Ventura a dicembre fa perdere le sue tracce,ma fortunatamente ci pensa Federico De Piano con il suo ingresso in società a pagare le spettanze;dopo poco però resosi conto della pesantezza del passivo si fa da parte ed al suo posto torna Enzo Grieco.

Inevitabilmente questa situazione si riflette anche sui giocatori che a marzo richiedono la messa in mora della società per il mancato pagamento degli stipendi e chiudono il campionato in maniera poco decorosa cosi come l'allenatore che addirittura dopo la partita col Chieti non si presenta a Salerno.

Tocca a Luigi Gigante prendere il suo posto per una settimana,prima che Giammarinaro decida di tornare nella successiva sfida interna contro la Reggina,al termine della quale però si dimette definitivamente,lasciando il posto a Gigante che resta fino al termine di un campionato che nonostante tutte le difficoltà si chiude con un settimo posto in classifica.

Da segnalare le 15 reti di Gabriele Messina che gli permettono di vincere la classifica dei marcatori,ma soprattutto il fatto che la Salernitana per la prima volta nella sua storia raggiunge la finale della Coppa Italia di serie C,persa in una disastrosa gara di ritorno contro il Padova,compagine militante nel campionato di serie C2;anche in questa competizione Messina si conferma re dei bomber grazie ai 13 gol messi a segno.