La FI.SA.(finanziaria salernitana),gruppo composto da 58 imprenditori,decide di rilevare la Salernitana ed inizia cosi una difficile trattativa col presidente Japicca.

Alla fine la cessione va in porto e viene nominato presidente del club granata Augusto Strianese.

Le prime decisioni assunte dalla nuova proprietà sono la riconferma del tecnico Ghio ed il rifacimento del manto erboso del Vestuti,a causa del quale la Salernitana è costretta a giocare le gare interne di Coppa Italia sul neutro di Nocera Inferiore.

Ancora una volta sono solo 2 i punti raccolti nel girone eliminatorio ed ancora una volta dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia maggiore,segue quella dalla Coppa Italia di serie C,che arriva nei sedicesimi ad opera del Messina.

Anche in campionato la partenza è a rilento soprattutto a causa degli errori del portiere Mair,designato per sostituire l'infortunato Boschin,e per la mancanza di un bomber.

Dopo la sconfitta di Benevento Ghio viene esonerato ed al suo posto viene ingaggiato Giorgio Sereni.

Nel mercato di riparazione arriva Antonio De Vitis che risolve il problema del gol ed anche grazie al rientro di Boschin consente alla Salernitana di migliorare il rendimento in campionato.

Dopo la sconfitta di Casarano però svaniscono i sogni di promozione ed inizia un finale di stagione deludente soprattutto per la mancanza di stimoli.

Si chiude con un settimo posto che diventa sesto dopo il declassamento all'ultimo posto della Cavese,coinvolta nello scandalo totonero.