Delio Rossi decide di porre fine al suo trionfale ciclo con la Salernitana e cosi il direttore sportivo Cannella,subentrato a Castagnini,decide di puntare su Franco Colomba,allenatore esordiente in serie B.

La novità regolamentare è che per la prima volta le squadre hanno a disposizione tre sostituzioni senza distinzione di ruoli.

La stagione inizia con una penalizzazione di 4 punti per un illecito amministrativo risalente all'anno precedente,poi revocata dopo ricorso alla Caf,e con l'eliminazione in Coppa Italia per mano dell'Ascoli ai calci di rigore;rigori che saranno decisivi in senso negativo anche nei quarti di finale della Coppa Anglo-Italiana,manifestazione che vede confrontarsi le migliori squadre del campionato cadetto inglese ed italiano.

In campionato la vittoria al debutto è macchiata dall'infortunio ai legamenti del ginocchio destro occorso a Pisano,che rientrerà solo a marzo nel derby contro l'Avellino,nel giorno della scomparsa di Vincenzo Margiotta,centravanti della Salernitana che Viani portò in serie A.

Nel frattempo per sostituire l'attaccante siciliano viene ingaggiato Marco Ferrante,il quale però,reduce da quattro mesi d'infortunio,non disputerà la sua migliore stagione.

L'andamento non esaltante dei granata fa scatenare dopo la sconfitta dell'ultima giornata del girone d'andata,la contestazione all'allenatore ed alla società,con le conseguenti dimissioni presentate dal presidente Aliberti,successivamente ritirate dopo due settimane.

Il girone di ritorno è però ricco di soddisfazioni per la Salernitana che riesce a rientrare in lotta per la promozione in serie A,che sfuma ancora una volta durante l'ultima giornata di campionato per mano di un Perugia che si era presentato nello scontro diretto a distanza con un punto di vantaggio e che vincendo in rimonta col Verona rende inutile il risultato della partita dei granata in quel di Pescara.

Per il secondo anno consecutivo si chiude con un quinto posto onorevole quanto beffardo.